Ana Klimova (interpretata dalla nipote di Jodorowski, Alma) protagonista del film Le choc du futur presentato al concorso del Torino Film Festival 2019, si alza e balla davanti al manifesto di Numero deux di Godard, ascolta musica su cassette musicali, ha una collezione di LP tra cui Patti Smith, ha un telefono a filo... siamo alla fine degli anni '70 quindi. Ana è una musicista in cerca di fama ma ancora indecisa sulla sua "arte". L'arrrivo in casa di una delle prima drum machine le cambia la vita e la carriera...
Il regista e musicista francese Marc Collin racconta la storia di una delle pioniere della musica elettronica, la nascita della musica senza strumenti, quella fatta dalle macchine. La musica del futuro.
Aparte l'opinabile miglioramento della musica pop suonata senza strumenti (la fine della musica per alcuni...) su cui invece Collin evidentemente non ha dubbi, quello che non affascina per nulla in questo film è come viene trattata la figura della protagonista (praticamente l'unica visto che gli altri sono per lo più odiosi personaggi secondari) cioè senza il minimo approfondimento psicologico, una figura piatta in un film tutto sommato inutile.
Product placement prettamente musicale con Barclay records, drum machine Roland e stereo Akai, ma l'Adidas appare con una borsa che porta il brand in bella evidenza.