Fra le chicche proproste come ogni anno da Sergio Gmerk Germani al festival dei 1000 occhi, per la serie connessioni fra registi, tre film sulla gelosia. Il secondo di questa trilogia Gelosia di Ferdinando Maria Poggioli del 1946 tratto da Il marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana. Un classico
La storia è nota il marchese si innamora di una delle braccianti arrivate per il raccolto. Lui l’accoglie in casa e vorrebbe avere una storia d’amore normale ma il suo rango e la famiglia lo costringono a sposare una nobile parente.
Per aver vicino il suo amore il marchese chiede al suo fattore fidato di sposare l’amata ma la gelosia è talmente forte che lo uccide. Da li sarà la discesa negli inferi. Ci sono tutti gli elementi religiosi nel film che hanno il loro apice con la scena del crocifisso del corridoio (da confrontare con la versione di Germi)
Poggioli fa al solito un bel film con Rolando Lupi (attore bravo ma che in qualunque interpretazione sembra colpevole e si fa sgamare subito) e Luisa Ferida, cupo e senza product placement. Da riscoprire.