Miscela di pink movie e di cinema di arti marziali il Girl’s blood di Koichi Sakamoto visto al Neuchatel International Fantastic Film Festival 2014.
Si tratta di film di mero interesse voyeuristico visto che i combattimenti vedono impegnate le atlete-intrattenitrici del locale/palestra Girl’s blood, misto di cat fight e night club, costrette a fronteggiare le donne di un clan mafioso in violente sfide nella “gabbia” di combattimento. Non manca nulla per un pubblico maschile voglioso di belle figliole discinte (nudi, combattimento nel fango, lesbismo, sadomaso look) ma dietro il machismo evidente a cui è indirizzato il film va a favore degli autori aver imbastito una storia che contiene un non comune interesse per il mondo femminile. Infatti in Girl’s blood gli uomini sono tutti inetti, profittatori o violenti mentre le donne vanno orgogliose delle loro rivendicazioni e il lesbismo è visto come atto di rivalsa. Insomma uno strano caso di sexploitation femminista!
Solo una marca presente nel product placement della simpatica operina ma ben gestita, una YAMAHA verde con cui una delle protagoniste “cavalca” verso la propria libertà di scelta.