Da anni le selezionatrici del concorso del Bergamo Film Meeting incentrano le loro scelte su problematiche sociali o su situazioni di disagio e malattia, spesso non riuscendo ad evitare di proporre opere o didascaliche o patetiche.

L’opera A cup of coffee and new shoes on dell’albanese Gentian Koci dimostra come si possono affrontare temi di estrema sfortuna esistenziale (il film narra la vicenda di due gemelli sordomuti ma felici nonostante quello finchè non scoprono di star per diventare anche ciechi, ovvero la perdita totale dei sensi e quindi di avere un qualsiasi tipo di vita) evitando quanto sopra detto.

La progressiva caduta verso l’abisso della non-vita, accompagnato dall’assistenza di una giovane ragazza compagna di uno dei due gemelli, è mostrata senza troppi fronzoli e derive sentimentali. Koci sceglie di girare senza alcun tipo di musica ad accompagnare i momenti drammatici, di non indugiare su sequenze patetiche ma di mostrare il dramma ed il dolore che piano piano portano alla loro deriva scegliendo particolari della vita di tutti i giorni, mostrando i piccoli gesti che non potranno più fare, distaccandosi sentimentalmente lasciando la parte fisica, mettendo letteralmente a nudo sia i gemelli che la compagna in scene che di solito non si mostrano (depilazione del seno, urinare nel vater, un rapporto sessuale piuttosto grafico, autolesionismo…) in questo tipo di film e soprattutto sfruttando l’eccezionale capacità interpretativa (soprattutto nell’utilizzo del volto per mostrare la loro disabilità e il loro dolore) dei due attori portoghesi che interpretano i gemelli.

Insomma un autore che, come ha tenuto a precisare egli stesso, utilizza in maniera appropriata e artistica il linguaggio del cinema. Sembra scontato ma ce ne sono sempre meno di registi che la pensano così…

Poco product placement, un I-phone, un forno a microonde Beko e una macchina fotografica Zenit.