Che dire per il nostro lavoro di segnalatori quando il film che dobbiamo recensire è diretto da Nikon e Q (nome d'arte di Qaushiq Mukherjee)? Uno spasso una macchina fotografica e un computer e il gioco è fatto.
Fra l'altro per un regista indiano che non aveva ancora fatto niente (Nikon, Q l'avevamo già visto in Gandu).
Invece ci siamo trovati di fronte ad un gioiellino horror per di più ambientato in un centro commerciale fra cellulari Lenovo e negozi Bata. Uno spasso.
La storia parla di un gruppo di 4 giovani (due coppie) che partono con le loro moto per andare in città, divertirsi la notte, trovare un hotel e trombare. Risolto il problema dei soldi i 4 vengono però respinti dagli hotel e decidono così di farlo in un centro commerciale dopo la chiusura.
Improvvisamente però si trovano davanti due strani individui: un uomo e una donna che li convincono a giocare a Pachisi, il gioco dove i giocatori, dopo aver tirato i dadi, devono riuscire a mangiare le pedine dell'avversario. Ma mentre i ragazzi mangiano solamente le pedine, i proprietari del gioco mangiano direttamente i giocatori.
Veniamo così a sapere, in un lungo flashback, che i due erano amanti ed erano stati scoperti dal padre di lei, un potente sciamano, copulare, e, per punizione li aveva costretti all'eternità in balia del gioco. Il loro destino era di giocare per poter rimanere giovani all'infinito Ma il gioco dettava le regole.
Bel gioiellino che si colloca all'interno dell'ultimo filone indiano spazio alle canzoni ma anche al montaggio frenetico e a sorpresa.
Bello e delirante.
Durante la visione al Trieste Science Fiction pensavo che non potendo giocare la carta dei nomi avrei potuto suggerire genialmente che il gioco maledetto sarebbe potuto essere prodotto in serie dalla Hasbro o dalla Parker Brothers.
Purtroppo non sono l'unico sciamano genio del pianeta e sul finale il film ci mostra come la diffusione del Ludo (versione mondiale del gioco) fatta dal 1896 dalla John Jacques & Son faccia parte di questo progetto. Altro che product placement: io stesso devo assolutamente comprarlo e portarlo in ufficio