Sam Lowry (Jonathan Pryce) è un solerte impiegato del dipartimento di informazione del mega apparato statale dove ogni cosa deve esere modulata, controllata, timbrata, firmata ed ovviamente mai fatta. Un giorno nel portare il risarcimento per la parte di tempo non utilizzato causa morte anticipata alla vedova di un uomo ucciso durante un interrogatorio dovuto ad un errore di stampa, vede nella bella vicina della poveraccia, Jill Layton (Kim Greist), il suo sogno erotico e da quel momento usa tutti i potenti mezzi del bureau, cioè idiozia, burocrazia, superiori inetti e gelosi e colleghi raccomandati che fanno credere di lavorare troppo su computer che non sanno nemmeno accendere, per rintracciarla finchè non la metterà nei guai e non si troverà, a sua volta, accusato di terrorismo e sarà così costretto ad una fuga roccambolesca grazie anche all'aiuto di un ripatore semiterrorista (Robert De Niro).

Terry Gilliam nella sua ennesima visione colossalonirica riprende in maniera geniale Orwell (1984 che, fra l'altro. era uscito l'anno prima) e lo mixa a Kafka e ovviamente ai Monty Python.

Tanti sono i riferimenti agli sketch e ai film del gruppo dal non-sense, all'idiozia del potere, dai cavallieri erranti che salvano fanciulle, ai palazzi che sorgono dal terreno.

Molti anche i riferimenti cinematografici: Casablanca, Blade Runner, Metropolis, La corazzata Potemkin, il dottor stranamore. Uno dei finali è simile a quello di Blade Runner con lì'agginta di grandi cartelloni pubblicitari di prodotti inventati che inneggiano la felicità. 

Nonostante questo nessun product placement