Nel 2041 la violenza nelle città è aumentata in maniera esponenziale. Una nuova legge (e il progresso scientifico…) permette alle vittime di omicidio di poter “resuscitare” tramite il Restore Poit dove i backup delle menti vengono archiviate e ripristinate nella rigenerazione del corpo. Unica problematica avere il backup sempre aggiornato da non più di 48 ore.

Su questo espediente il regista ceco Robert Hloz costruisce un noir fantascientifico ben diretto, avvincente e sporco quanto basta. Infatti nonostante il look futuristico, il film non è per nulla asettico ma materico e sordido (sia fisicamente che moralmente).

La detective protagonista (in linea con le eroine problematiche e tutt’altro che affabili tipiche delle serie televisive moderne) deve indagare sull’omicidio di una coppia di scienziati che lavorano proprio al Restore point e che si ritrovano a non poter essere rigenerati perché il loro backup è stato cancellato dagli archivi da un hacker… L’indagine si complica tra terroristi che sono contro alla rigenerazione (è contro natura…), aziende che pensano solo al profitto e non al servizio ai cittadini e incontra anche l’assai contemporaneo scontro tra sanità privata per pochi benestanti (ma molto redditizio) e la sanità pubblica per tutti…

Decisamente uno dei migliori film del concorso del Neuchatel International Fantastic Film Festival 2023.

A parte le auto, BMW e Skoda principale product placement del film, appaiono pianoforti PETROF.

Voti: Gerry 7; Barbacini 7; Macchia 6,5; Monica 6