Per lo speciale che stiamo facendo su Buttgereit ci siamo imbattuti in Sexmonster, dramma radiofonico, poi ripreso teatralmente e, a sua volta, filmato diventando un film.
Teoricamente seguito di Green Frankenstein che non abbiamo recensito qui nonostante contenesse il product placement dell'acqua Vittel perchè comunque più spettacolo teatrale che film vero e proprio.
Come in quel caso gli attori erano seduti su delle poltrone di sala rivolte verso il pubblico replicando e commentando le scene del film che teoricamente stavano guardando alle spalle del pubblico. Ma mentre in Green Frankenstein il film fasullo parla di un uomo naufragato ad Hiroshima che racconta di essere stato vittima di un mostro, qui il film che si commenta è il mitico Doctor I'm coming di Rod Killy del 1969 o 70 che fino a poco tempo fa si credeva perduto e che quindi merita un articolo in comune.
Considerato per anni perduto, questo film di Rod Killy (o forse di Manuel S. Conde) è un filmetto semi amatoriale di 57 minuti girato con otto attori, senza una trama plausibile che sembra più uno slapstick che un hard (l'unica vera penetrazione la fa Holmes anche se di altro ce n'è in abbondanza ma sempre in modo divertito) che deve la sua fama probabilemte al fatto che fu uno dei primissimi lavori di John Holmes e anche di Ann Perry che qui interpreta la segretaria infermiera... in pratica la fluffer dello studio medico.
La storia, raccontata proprio dalla Perry con voce fuori campo, è quella di una clinica dove si vuole studiare per conto del governo la ninfomania. Ovvio che ci sia un solo modo. Il tutto termina con un orgione dove si eseguono dei 69 nei quali le attrici usano come protesi delle banane, mentre gli uomini se lo cospargono di crema spalmabile al cioccolato.
Abbiamo controllato bene è un clone della Nutella. Da recuperare.