Proprio mentre in Italia si pone il problema ILVA, scopriamo, grazie al Torino Film Festival 2019 che alla regista Teona Strugar Mitevska ha dedicato una personale, questo I am from Tito Veles ambientato nella città del titolo ("ora solo Veles" dopo la morte di Tito) in cui, appunto, una grande fonderia impesta l'aria ed è causa di tumori e conseguenti proteste dei cittadini.
Vivono qui tre sorelle, Sapho, Afrodite e Svetlana. La trentacinquenne Svetlana è la più anziana ed è tossica sotto metadone, quella di mezzo è una cestista che passa da uomo a uomo al solo fine di ottenere un visto per espatriare, infine la più giovane che sogna di rimanere incinta nonostante sia ancora vergine e si rifiuta di parlare da quando è morto il loro padre.
Le due più grandi cercano ed ottengono la possibilità di andarsene, Svetlana sposando il ricco proprietario della fonderia, Sapho ottenendo finalmente l'agognato visto. Resta la povera Afrodite che si ritrova sola e alla ricerca dell'amore che pensa di aver trovato in un ragazzo che invece la deluderà...
Le "Mitevska sisters and brother" ovvero la regista Teona Strugar, l'attrice Labina (qui interprete della protagonista Afrodite) e il fratello Vuk Mitevski, producono questa loro seconda opera che ci sembra la più riuscita della loro intera filmografia. Tutti i film della Mitevska hanno uno stile differente in cui la registra dimostra in ogni caso una padronanza del mezzo e del linguaggio cinematografico non comune (nel film in questione i riferimenti si possono trovare in certo cinema russo, in particolare quello della Muratova). Quello che invece hanno in comune le opere della regista macedone è la centralità della figura femminile che rappresenta donne costrette a districarsi durante momenti storici difficili in cui i maschi sono protagonisti della distruzione e le donne nella ricerca della riparazione, attraverso la sofferenza, e della rigenerazione. In I am from Tito Veles gli uomini sono esseri volgari e deboli, da sfruttare per avere una vita migliore, oppure belli e piacevoli ma inaffidabili e insensibili. La figura tragica ed eroica di Afrodite, dipinta magistralmente da Labina Mitevska, è il personaggio ideale (e ripetuto nei loro film) delle produzioni delle sorelle.
Product placement tutto centrato nei vestiti Agnes B e nelle sigarette Malboro.