Fra i film italiani presentati al Trieste Science Fiction anche questo interessante film sugli zombi a Roma, precisamente in un centro di accoglienza per extracomunitari.
Tutto comincia proprio il giorno in cui c'è una manifestazione fascista all'esterno della sede per protestare contro l'arrivo di nuovi ospiti.
Dopo un inizio all'esterno ad analizzare approfondotamente le ragioni e i protagonisti della manifestazione il film si sposta all'interno del centro anche perchè quelli fuori sono stati infettati da un gruppo di zombi e così ai rifugiati ed operatori non rimane altro che barricarsi all'interno e cercare di sopravvivere.
Lontano dall'epidemia romana di The End? sia come storia, come ritmo e qualità, Go Home risulta comunque un buon esperimento e vale la pena darci uno sguardo anche se si capisce subito che gli zombi sono solo un pretesto per attirare il grande pubblico a vedere un film di denuncia. Una sorta di product placement progresso che si respira per tutto il film.
Niente da dire sul messaggio politico degli zombi che non sarebbero forse mai nati se non ci fosse stata la guerra del Vietnam ad ispirare George A, Romero per La notte dei morti viventi e per decine di altri esempi, più o meno riusciti, che da allora sono stati realizati ed hanno da sempre sancito che i nostri amati living dead sono di sinistra, ma in questo caso il peso c'è e si fa sentire al punto da neutralizzare quasi tutto il resto. Senza contare la sceneggiatura basic fatta esclusivamente di personaggi, luoghi e scene comuni. Vivo poteva essere, morto vivente è Ni. Detta alla Stracult di Giusti: 2 zombettini con falce e martello