Sherlock Holmes è il miglior detective di Londra ma è completamente ossessionato da Moriarty, cosa che è aggravata dalla sua dipendenza dalla droga che lo sta mettendo nei guai. 

Il Dottor Watson e il fratello Mycroft, decisi ad aiutarlo, chiedono al Professor Moriarty di partire per Vienna cercando di fare in modo che Sherlock lo segua fino alla destinazione finale che è, niente popo di meno che, la casa di Sigmund Freud.

Siamo nel 1976 e sono ancora pochi i film, (nonostante sia il personaggio più citato nei film davanti addirittura a Dracula), che trattano il problema della sua dipendenza dall'oppio, e quale idea migliore se non far incontrare i due che nella realtà/finzione sono coetanei (Sherlock risulta nato intorno al 1854, Freud realmente nel 1856) ed affrontano quasi lo stesso ambiente fatto di indagini e psicologia, per farli collaborare a risolvere i loro problemi.

Freud aiuta Holmes a disintossicarsi e i due si imbarcano nella ricerca di una paziente del dottore rapita da un barone fallito che conta di donarla ad uno sceicco per ripagare i suoi debiti di gioco.

Nella rassegna notturna sui Sherlock Holmes "alternativi" proiettati al Bergamo Film Meeting, The Seven-Per-Cent Solution è da sempre, a mio avviso, uno dei migliori film mai fatti sul detective di Baker Street. Oltre alla reunion fra i due coetani il film gioca anche con il terzo coetaneo: il cinema. Tanti  i riferimenti  alla sua nascita e le citazioni fra le quali quella spettacolare dell'inseguimento con il treno preso direttamente da Go to West, uno dei migliori film dei fratelli Marx. 

Peccato che anche il product placement cinematografico sia fra i coetanei ma non c'è traccia nel film visto che l'unica marca presente è quella di un orologio non pervenuto.

Assolutamente da vedere.