Come dicevamo per le altre puntate dell’omaggio a Tomas Milian, si sono un po’ complicati, nel corso degli anni e dei film prodotti, i rapporti fra commissari e delinquenti al punto che non bastando il gobbo e er monnezza arriva il cinese, più bastardo del gobbo, che era stato arrestato proprio dal commissario Tanzi e, adesso, una volta uscito dal carcere, cerca vendetta.
Intanto Tanzi ha smesso di lavorare per la polizia e lavora per, tutto lascia a far credere, i gialli mondadori.
Neanche qui però non dura molto, visto che gli uomini del cinese lo ammazzano all’inizio del film.
Ovviamente Tanzi viene salvato, anche se è utile che il cinese non lo sappia, e così riparte da “fantasma” per Roma per rovinare l’ascesa del potere del cinese nella capitale.
Interessante anche se un po’ arraffazzonato a tal punto che, forse per aver inserito troppe cose necessarie per l’ascesa a mafia capitale e magliane varie (Romanzo criminale ha richiesto due stagioni), sembra che in alcuni punti manchino alcuni passaggi fondamentali.
Non diremo ovviamente chi vince fra il giustiziere e il cattivo, ma solo chi vince fra il product placement.
Come al solito in questo caso vincono le Marlboro, usate, posate e fumate in ogni luogo. Immancabili poi i soliti Crodo, Crodino, J&B e Cynar. Da notare uno dei pochi film italiani dell’epoca con Pepsi-Cola e, per di più, nella tana del bandito.