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CINEMA
14 Luglio 2024 - 22:24

NIFFF 2024

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Ultra movies
NIFFF 2024

Ed arriviamo alla sezione più amata dai fan dell' "ultraviolence" come si sente spesso urlare nella platea dagli spettatori del NIFFF, appassionati soprattutto del cinema esagerato che proprio tra gli Ultra movies trova sede naturale al Neuchatel Fantastic Film Festival.

E' piaciuto ai più il film giapponese Choke, muto e in bianco e nero ambientato in un mondo post-apocalittico che già avevamo apprezzato al Far East Film Festival di quest'anno. Originale, brillante e con una formidabile attrice protagonista.

Sulla stessa falsariga anche Azrael, altro film "muto" ambientato in un post-qualcosa, in cui la protagonista cerca di sopravvivere ad una setta adoratrice di mostruosi esseri umanoidi nella foresta. Siamo però un paio di gradini sotto al precedente come qualità.

Più "tradizionale" Blood star di Laurence Jacomelli: deserto dell'Arizona, una bella ragazza latino-americana in auto, uno sceriffo omicida che la tormenta. Ambientazione, tensione e violenza come piacciono agli spettatori amanti dei B movies horror americani.

Al NIFFF 2024 mancava un film italiano, ma con Immaculate (di prossima uscita in Italia) dell'americano Michael Mohan (prodotto e interpretato dalla coraggiosa Sydney Sweeney) la lingua italiana era presente visto che il film, ambientato in un convento italiano, è per buona parte parlato nel nostro idioma. Interpreti americani e italiani (tra cui Benedetta Porcaroli) in un film in cui le povere suore sono tiranneggiate da preti fuori di zucca che cercano di ricreare in "laboratorio" l'immacolata concezione!

E se un documentarista avesse deciso di seguire Jason della saga di Venerdì 13 per documentarne le efferatezze? Ne sarebbe nato un film come In a violent nature, un'idea originale del regista Chris Nash che mischia mockumentary artistico (in presentazione sono stati citati Van Sant e Malick non del tutto a sproposito) con lo slasher-horror visto da un'ottica inedita.

Ed ora immaginatevi una sitcom televisiva su una famiglia americana (come tante) con risate e applausi di sottofondo che si trasforma in un violento scontro ultragore tra il pacato e sottostimato capofamiglia e un trio di immigrati dell'est Europa fino a coinvolgere anche la troupe televisiva che sta riprendendo, allora avrete Krazy House degli olandesi folli che già ci avevano dato New kids Nitro e New kids turbo.

Tutto ambientato all'interno di un treno indiano è Kill di Nikhil Nagesh Bhat. Sangue, iperviolenza, botte senza respiro e senza pietà dal primo all'ultimo minuto.

Atmosfere lynchiane nel film Kryptic di Kourtney Roy in cui la protagonista si perde, preda di amnesia, tra due personalità e vicende temporalmente non lineari.

Vorrebbe essere una commedia ironica e stralunata The paragon di Michael Duignan in cui il protagonista frequenta un corso personalizzato di preveggenza e di paranormale per scoprire chi per poco non lo ha ucciso investendolo con l'auto. Vorrebbe essere una commedia divertente ma noi non ci siamo divertiti.

Sex and revenge turco con nudo e violenza sessuale non frequentemente viste recentemente in questa cinematografia, si trovano in Sayara di Can Evrenol. Sayara è la protagonista che, dopo la violenza sessuale e l'omicidio della sorella, comincia a massacrare tutti.

 

 

 

STEFANO BARBACINI

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