Sette sono i film in concorso al Bergamo Film Meeting 2023, tutti rigorosamente europei per seguire quella che è la linea tenuta dal festival in questi ultimi anni, ovvero quella di presentare un panorama europeo del cinema contemporaneo.
Subuk è il primo film che abbiamo visto, di Jacek Lusinski dalla Polonia. Il regista decide di affrontare un argomento meritevole, quello dei bambini autistici, o meglio, quello delle difficoltà delle madri costrette a sacrificare la loro vita per questi figli problematici, anche perché la società non offre la sacrosanta assistenza e la solidarietà umana latita quando si tratta di dover mettere i propri figli “normali” a contatto con questi piccoli esseri umani “difettosi”.
Maryska è una giovane ragazza madre convinta dalla sorella a non abortire ma a tenersi il figlio perché lei le assicura aiuto. Purtroppo la sorella muore quasi subito dopo la nascita del bambino che si rivela autistico e difficile da gestire. Maryska deve così rinunciare ai propri studi e ad una vita sociale per accudire il bambino che non parla (dice solo la parola “subuk”) e non socializza. Inoltre viene rifiutato dalle strutture scolastiche e da quelle assistenziali. Maryska quindi impegnerà tutta la sua vita per lottare affinché il figlio riesca ad ottenere le opportunità e l’assistenza che una società seria dovrebbe garantire.
Sostenuto dall’ottima Malgorzata Gorol nel ruolo difficile di Maryska, il film presenta alcuni passaggi di buona fattura anche visiva ma nella sua lunghezza (quasi due ore) e per il tema un po’ ingabbiante diventa una specie di biopic sociale come tanti, più incentrato sulla presentazione del problema (meritevolissimo per questo) che non a sviluppare una drammaturgia più elaborata.
A parte una scatola di cioccolatini non vi è product placement particolare