Anche quest’anno al Bergamo Film Meeting le sezioni dedicate ad autori europei sono varie. Una di queste propone i film di Ursula Meier, autrice franco-svizzera che ha lavorato anche in Belgio.
Il suo film d’esordio Home narra le vicende di una famiglia che vive ai bordi di un’autostrada in completamento da… dieci anni. I nostri sono piuttosto felici, il padre lavora, la madre fa la casalinga, le figlie oziano e il figlio più giovane scorrazza per l’autostrada in bicicletta giocando senza correre rischi visto che, appunto, la strada non è finita ed è chiusa. Arriva però il momento in cui, alla fine, i lavori si concludono e l’autostrada diventa attiva. La vita già isolata nella casa ai bordi della via ora trafficatissima cambia drasticamente tra rumore, rischio di essere investiti, rifiuti gettati dalle auto, paranoie più o meno giustificate sugli effetti non certo salubri di tubi di scappamento fumanti.
Inizia una disgregazione anche tra i rapporti tra i componenti della famiglia che fatica a reggere a questa nuova situazione e a questo cambiamento “esterno” del loro modo di vivere.
Un film che ricorda atmosfere alla Marco Ferreri, con una Isabelle Huppert sempre lodevole e il sottovalutato Olivier Gourmet a farle da partner, la Meier esordì con un’opera originale in cui un’analisi del nucleo famigliare sottoposto a pressioni esterne si intreccia a tematiche ecologistico-sociali.
Le sigarette Winston sono product placement ricorrente nel film in cui troviamo anche prodotti di tutti i giorni come Tampax, Kitekat, Ajax…, poi, una vecchia Mercedes, una t-shirt Harley Davidson, una tuta Adidas. La prima auto che passa sull’autostrada dopo l’inaugurazione è una Volkswagen rossa.