Facebook Twitter Canale Youtube RSS
CINEMA
14 Marzo 2017 - 09:31

BERGAMO FILM MEETING 2017

 Print Mail
Al fuoco, pompieri! (Milos Forman, Cec, 1967)
BERGAMO FILM MEETING 2017

Nell’intervista al regista Milos Forman contenuta all’interno del catalogo a lui dedicato dal BERGAMO FILM MEETING 2017 questo rievoca il periodo in cui si recò in Italia dall’allora Cecoslovacchia per contattare Carlo Ponti interessato a produrre un suo film. Dopo il racconto del fallimento di un progetto che doveva essere concepito in Italia, il produttore italiano decise comunque di coprodurre con lo stato ceco nel 1967 la satira Al fuoco, pompieri! in cui Forman e il collaboratore Papousek (nonché con l’aiuto in sceneggiatura di Ivan Passer, un altro ceco poi regista a Hollywood) raccontano una gustosa e disastrosa Festa annuale dei pompieri.

La satira è cattivissima, durante la festa che prevede una riffa (i cui premi però vengono mano a mano tutti rubati), un concorso di bellezza (tra le figlie non certo bellissime dei pompieri trascinate contro la loro volontà ad esibirsi), la consegna di un premio all’ex capo dei pompieri ormai ottantaseienne e naturalmente cibo e musica. Dopo una prima parte in cui ci si concentra sulle rocambolesche situazioni causate dal non certo severissimo controllo dei premi (e chi li controlla è tra quelli che se ne appropriano di nascosto) e dal concorso di bellezza (tra madri impiccione e anziani giudici impacciati sul da farsi) la situazione esplode quando si ha notizia dello scoppio di un incendio e l’intervento dei nostri pompieri non è meno rocambolesco con i mezzi impantanati e inutilizzabili e i ferventi volontari che cercano di spegnere le fiamme con palate di neve!

Il finale, di una ferocia notevole, vede il manifestarsi di una falsa solidarietà nei confronti del povero vecchio che ha perso la casa e gli averi totalmente bruciati e diventa dimostrazione di meschinità e povertà di spirito collettive.

L’opera (che resterà nonostante tutto tra le opere più citate della cinematografia del paese comunista) sarà osteggiata dai produttori (per anticomunismo dallo stato e perché prendersi gioco dell’uomo comune non vende da parte di Ponti) con richiesta dell’italiano di restituzione dei soldi elargiti (fonte lo stesso Forman sul citato catalogo).

Poca roba lato product placement, si intravvedono una bottiglia di CINZANO e una macchina da cucire SINGER evidentemente del tutto casuali.

Stefano Barbacini

© www.dysnews.eu