Vincitore del concorso del 34° Bergamo Film Festival è questo Enklava, film serbo ambientato in Kossovo negli anni della pacificazione sotto la tutela dell'ONU.
Il soggetto del film è la discriminazione della piccola comunità serba restata in Kossovo, mal vista dalla maggioranza albanese, principalmente perchè molti di questi ultimi hanno subito lutti dovuti alla guerra e di cui incolpano i serbi.
Davanti all'osservazione di un ragazzo al giovane protagonista del film (voi avete ucciso mio padre) questo, innocente e solo bambino nel periodo della guerra, risponde: "io non ho ucciso nessuno".
Costretto ad andare a scuola (unico scolaro peraltro) con i carri armati Onu per restare incolume, il ragazzino ha come unica compagnia il nonno che però sta morendo. La madre invece non c'è più e il padre affoga amarezza e odio nell'alcool.
Un tentativo di intrattenere un rapporto di amicizia con alcuni coetanei albanesi porterà ad eventi tragici dovuti all'odio e all'incomprensione, ma anche ad un'insperato avvicinamento proprio con il ragazzino che più lo odiava.
Quando il protagonista "emigra" a Sarajevo, in mezzo ai serbi, si ritroverà ad essere etichettato con disprezzo come "albanese" perchè proveniente dal Kossovo e quindi nuovamente discriminato...
Il film candidato all'Oscar come miglior film serbo, è in effetti interessantissimo per come ci permette di dare uno sguardo alla situazione postbellica del Kossovo e sulla desolante condizione di vita in questa parte dimenticata del mondo, con ragazzini costretti a barcamenarsi tra povertà, violenza e armi.
Per quanto riguarda invece la forma cinematografica, i mezzi a disposizione del regista sono molto scarsi ed anche il linguaggio (ma soprattutto la forma) ne risente e la voglia di dire più di quello che si riesce a dire in un'ora e mezzo di film ci lascia, nonostante ripeto il grande interesse della vicenda, con un senso di forzato teorema da dimostrare, venendo a mancare così, soprattutto nel finale, la spontaneità di cui ci sarebbe invece bisogno.
Product placement inesistente se si eccetua un negozio con insegna BATTINI, sicuramente non inquadrato casualmente.