IL CAPITANO SOFFRE IL MARE – Charles Frend (1957)
Divertente film in perfetto stile Ealing che mischia dialoghi splendidamente scritti a situazioni al limite dell’assurdo per prendersi gioco della struttura societaria.
Mattatore assoluto della pellicola un Alec Guinness superlativo a cui giustamente il Bergamo Film Meeting 2013 ha dedicato una personale, esilarante nei panni del capitano William Horace Ambrose, ammiraglio senza nave ed equipaggio in cerca di gloria.
Il nostro ha mal di mare solo avvicinandosi all’acqua stando sulla banchina quindi decisamente non in grado di navigare su alcunchè.
Nonostante ciò dato che i suoi antenati erano tutti… lupi di mare (il flashback che illustra le gesta degli avi del capitano, tutti interpretati dallo stesso Guinness, mette in fila una serie di episodi grotteschi degni anticipatori dei Monty Python) farà tutta la trafila da ufficiale e si comprerà un pontile in un paesino anonimo sulla costa inglese che tratterà come fosse una vera e propria nave… seppur attaccata alla terraferma, riuscendo a creare il panico in mezzo ai politicanti trafficoni del luogo che vorrebbero smantellare il pontile stesso…
Film interessanti anche sotto il punto di vista del product placement dato che è piuttosto insolito che un film degli anni ’50 inanelli nei primi dieci minuti di film una serie di brand cospicua come quella presente in “Il capitano soffre il mare”.
Si parte con le prime scene ambientate all’interno della LLOYDS per passare attraverso quelli della CITY & COUNTERS BANK, abbiamo poi la citazione di due quotidiani, DAILY MIRROR e DAILY MORNING per finire con il rum MARTELL presente in più sequenze della pellicola.