Un'ìitaliana repressa (Sanders) scopre a Londra le gioie del sesso con un nero ma poi torna dal marito. Fine. Questa è la trama e questo è quello che scrive il Mereghetti. Non dice molto di più il Morandini: "Accompagna il marito a Londra per lavoro, scopre i piaceri del sesso fra le braccia di un nero e torna gioiosa fra le braccia del marito". Giusti nel suo stracult manco lo considera. Il CEC (Centro Espressioni Cinematografiche di Udine - I padri del Far East Festival) quando ha dedicato nel 1997 un omaggio/personale a Tinto Brass quando fecero il catalogo lo intitolarono NerosuBrass e questo dimostra come il film, nel bene o nel male contribui alla liberazione sessuale e a creare la poetica del regista
Sempre il Mereghetti continua (e finisce) la piccolissima recensione con: "un Brass del periodo contestatario, formalmente presuntuoso e falsamente provocatorio" e il Morandini invece con 4 righe in più commenta: "Abnorme carosello a programma erotico in cui, pigliando a gabbo o mimando le mode intellettuali, Brass untorello della contestazione sessuale avrebbe dovuto dimostrare di aver letto e digerito William Reich che, fra le tante citazioni, non cita. In materia di provocazione la sua mossa più ardita è quella di mostrare una donna sul bidet."
Che sia un enorme carosello è fuori di dubbio ma anche un enorme videoclip psichedelico e surreale di cui la trama sta effettivamente nella riga scritta in entrambi i dizionari, ma a ben vedere il film è pieno non solo di provocazioni non solo sessuali come quella delle mucche dal parrucchiere, ma anche da invenzioni e provocazioni che riprendono ed anticipano tutti i film del regista. E per la cronaca sul bidet darà molto di più Claudia Khol in Cocosì fan tutte. Incredibilmente non c'è product placement ma il marchio della pura lana vergine che compare dappertutto.