Baahubali, Baahubali, Baahubali… scandisce il presentatore di questo kolossal indiano prima della proiezione sul palco del cinema Temple du bas al Neuchatel International Fantastic Film Festival 2016.

Ed è anche l'invocazione del popolo della città in cui è ambientato questo film epico quando il piccolo figlio del grande re Baahubali (ora defunto perché spodestato dal fratello che ha reso schiavi tutti i sudditi anche se non si sa bene quando e perché, per questo bisognerà attendere la conclusione con il secondo capitolo che uscirà nel 2016…) si presenta in città (dopo varie vicissitudini che lo portano a superare ostacoli apparentemente impossibili attirato dall'amore per una bellissima ribelle) per liberare la madre che non sa essere sua madre…

La storia non è certo il pregio principale di questo film, ovvia e complicata al tempo stesso e spalmata, come detto, su due film con flashback che occupa metà di questa prima parte e continuerà nella prossima, ma l'eccesso spudorato di kitsch e effetti speciali digitali per una volta immaginifici e pieni di trovate, con parti visive in cui sembra di essere dentro alle foto di Lachapelle e altre nella Nuova Zelanda de Il signore degli anelli, e solite musiche bollywoodiane elegiache e roboanti.

Se ci si lascia andare allo magnificenza dello spettacolo puro si capisce che Rajamouli, il regista che già ci aveva divertito immensamente ad una edizione precedente del NIFFF con il suo Eega, ci sa maledettamente fare e se pure è votato solamente ad incassare il più possibile (e ci riesce benissimo) 

dimostra di avere una visionarietà ed una fantasia decisamente superiore a molti suoi colleghi (dell'intera ...ollywood che abbia davanti la B o la H).

Nessun product placement in questo kolossal (fanta)storico.