Nick Cheung, star del cinema di Hong Kong (è uno dei più importanti attori dell'ultimo ventennio in terra cinese) propone il suo secondo film da regista al Neuchatel International Fantastic Film Festival 2016.
Questa sua seconda fatica è, come la prima, una ghost story in cui Cheung si ritaglia il ruolo da protagonista (uno stanco e provato, dalla vita, esorcista che ha il dono di vedere costantemente i fantasmi che popolano il nostro mondo) e in cui mischia vari generi cinematografici, la ghost story, la detective story (è praticamente ingaggiato a rischio della sua vita da un anima in pena che dall'aldilà vuole scoprire gli assassini suoi e della sua famiglia), l'horror (non tutti i fantasmi sono buoni, alcuni fanno veramente paura…), la storia d'amore (il nostro è innamorato di un fantasma di una donna morta prima che lui, con sua madre, andasse ad abitare nell'appartamento dove durante la sua infanzia si è poi verificata la tragedia della sua vita, il suicidio della genitrice, e la donna fantasma gli resterà vicina fino all'oggi del film), l'action, il buddy movie, la commedia...
Tutto ciò è un po' troppo per rendere la pellicola densa e tesa, sempre in bilico tra la commedia, la love story e l'horror, come ci sarebbe piaciuto visto che l'ambientazione noir e l'atmosfera di tragedia sottocutanea promettevano parecchio e che le doti registiche di Cheung non sono male.
Alla fine ne risulta un buon prodotto di consumo ma niente più.
La COCA COLA (come tale ma anche come Fanta) esce dovunque in questo film in cui il product placement è decisamente ben presente soprattutto nelle scene girate per la città in cui le insegne “casualmente” riprese sono tante e ben luminose (solo alcune: MAX MARA, MACDONALD'S, MAMMUT, AIA, WELLCOME, CITYBANK…), ma posto particolare lo ha il 7ELEVEN dentro il quale sono girate alcune scene e che comunque ci accompagna per buona parte del film.