Alla 34^ Edizione del Bergamo Film Meeting per la prima volta la sezione dedicata ai documentari "Visti da vicino" diventa competizione e, al di là dell'importanza di un premio, dimostra come il festival dia notevole importanza a questa sezione parallela.
Abbiamo visto "Game over" della documentarista e videoartista catalana Alba Sotorra, impegnata da anni in vari posti del mondo a cercare storie di umanità e interesse sociale.
In Game over segue la vicenda personale di Djalal, giovane di famiglia benestante con la passione dei giochi di guerra e delle foto in cui si autorappresenta come personaggio d'azione alle prese con armi ed equipaggiamenti militari che posta in internet dove pare sia piuttosto conosciuto per questo.
La vita "fittizia" che si crea ben coadiuvato dalla bellissima findanzata, si scontrerà con la realtà della guerra (andrà volontario in Afghanistan) ben diversa dai suoi "giochi con le armi" e con quella dei problemi famigliari, con genitori separati e il padre ora disoccupato costretto a vendere la casa lussuosa dove vivono.
Il futuro rischia di diventare quello di un precario in cerca di lavoro senza nessuna idea su che cosa fare...
La Sotorra entra nella vita di Djalal senza giudicarne le decisioni interessata principalmente a mostrarne la fragilità e l'insicurezza dietro la maschera della forza virile e dell'apparente padronanza di sè.
Halo abbigliamento militare è la marca principale, product placement diegetico di Game Over che per essere un documentario contiene un campionario di brand non male. Da Youtube e Facebook che rendono pubblica la passione di Djalal, alla Canon con cui la fidanzata immortala il giovane, poi tv LG e Electrolux, Saeco, distributore Repsol, computer Samsung...