ROCK THE CASBAH – Yariv Horowitz (ISR-2012)
Gran bel film, ben girato e politicamente problematico, questo “Rock the Casbah” che prende il titolo dalla canzone dei Clash sparata assieme a tanto rock nella colonna sonora, presentato in Concorso al Bergamo Film Meeting 2013.
L’esordiente Horowitz cresciuto a odio e patriottismo da un padre militare cerca di domandarsi (e con lui alcuni protagonisti del film) perché tanti giovani debbano essere mandati allo sbaraglio nella striscia di Gaza dove sono odiati e continuamente bersaglio di improperi, sassate e bombe molotov.
L’invasione continua nella terra palestinese (ma gli ufficiali israeliani la considerano comunque loro territorio) per controlli di identità e profanazione di case private accresce l’odio per i militari portando ad atti cruenti come quello che accade ad inizio film (due giovani gettano una lavatrice da un tetto in testa ad un soldato uccidendolo). Naturalmente questi atti scatenano vendette e controvendette lasciando sul campo madri che cercano i figli sequestrati dagli israeliani e soldati indecisi tra comprensione e desiderio di colpire chi ha ucciso il compagno portando ad un cortocircuito nelle giovani menti che sfiorano la follia. Fino a che qualcuno deciderà che è ora di smetterla, di non rispondere più, finirla con gli odi e le stragi.
Una scena piccola ed intelligente fa capire più di lunghi dialoghi la voglia di normalità dei soldati che sognano pic nic con mogli e bambini: i militari entrano di prepotenza in una casa sospetta mentre gli abitanti stanno per cenare, sul fuoco una padella con polpette che stanno friggendo, uno dei soldati sospende per un attimo la violenza dell’irruzione, si avvicina e ne annusa il famigliare odore.
Il rock esce principalmente da una radio PHILIPS ed è l’unica brand mostrata nel film. Altre tracce di product placement (probabilmente solo casuale) sta in alcune battute.
La prima riguarda un episodio in cui dei prigionieri vengono portati alla base israeliana e un soltato si chiede: noi cosa siamo, la FEDEX araba?
L’altra un gioco tra le due bibite principali statunitensi, viene ordinata una COCA COLA e il barista risponde che ha solo una BEPSI COLA facendo ridere i soldati per la storpiatura del nome.