Francesca sta con Matteo ma lei lo lascia per andare a Londra partendo con una 2 CV, ancora prima che parta la sigla e la canzone "Io vivro" cantata da Matteo mentre vediamo lo scorrere degli anni.
Purtroppo non sta via tanto per noi spettatori. Il tempo di finire la canzone e lei è già di ritorno con un Volkswagen Type 2, più che un product placement, la conferma che, mentre lui si struggeva al paesello facendo il meccanico e passando le serate al baretto, lei è diventata una hippie giramondo sbigolando un po' per tutta Europa e non solo, visto che parla anche di Israele dove ha fatto un sacco di esperienze.
Ma come fai a mettere insieme due così?
Infatti quando lo vidi in sala, dopo il primo quarto d'ora di noia, capendo dove si andava a parare pensai subito al titolo per questo articolo: "Parte in 2 cavalli, torna in pulmino Volkswagen. Per noi sta bene così". Poi dopo averlo posizionato fra i più brutti film dell'anno, non ho più scritto niente, anche perchè non c'è il product placement. E il titolo è andato perso.
Oggi però che lo sto riguardando per inserirlo in Dy's World non posso esimermi, anche perchè la scheda prima, la 10239 era Cannibals of the South Sea di Martin e Osa Johnson del 1912, che proprio non ha agganci per un articolo e, quindi, riprendiamo dalla festa in spiaggia modello Hair organizzata dagli amici di Francesca prima di lasciarla li per un po’ di tempo.
Tornata al paesello Francesca (un caso, un trucco?) si rende però conto di essersi persa cinque o sei anni di “disgrazie” per la sua famiglia e, quindi, decide di rimanere e di cominciare la sua relazione con Matteo.
Una storia che segue lo schema più classico delle storie d’amore tormentate anche perché ci si deve inserire a forza le canzoni del repertorio di Battisti. Quindi ad esempio bisogna per forza inserirci almeno un’amante e come si può chiamare se Francesca è già stata assegnata? Vi aiuto balla.
Partito come tentativo di fare un Mamma mia italiano il film purtroppo, pur apprezzando lo sforzo , non fa centro e a parte un paio di coreografie interessanti (Non è Francesca tangheggiante e 10 ragazze per me in discoteca), per il resto è una noia tremenda.
E il titolo della sambuca?
Semplice all’inizio di questa avventura l’ho usato per la recenzione su Dy’s Chronicles di un film italiano passato al Bergamo Film Meeting nel 2001 e sparito per sempre (Ninetynine2zone di Luca Dresda e Enrico Falzetti) dove il protagonista diceva che la donna che amava gli aveva detto che gli avrebbe fatto un pompino per una sambuca e lui non ce l’aveva. Qua invece Francesca spiega a Matteo il motivo per cui i deodoranti hanno quella forma. Ok. Titolo sbagliato. Un’occasione persa per la Rexona