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CINEMA
11 Novembre 2010 - 10:17

VALERIE, DIARIO DI UNA NINFOMANE

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Uso alternativo della bottiglietta di COCA COLA
VALERIE, DIARIO DI UNA NINFOMANE

VALERIE DIARIO DI UNA NINFOMANE – Christian Molina (2008)

 

Valerie Tasso è una scrittrice francese che ha voluto sperimentare la vita da prostituta e poi sulle sue esperienze sessuali ha sfornato una serie di bestseller erotici editi anche in Italia.

Dal suo primo libro-scandalo semiautobiografico si è arrivati a trarne questo film diretto dallo spagnolo Christian Molina (ne avevamo visto il film d’esordio al Ravenna Nightmare nel 2004, Rojo sangre, niente di che ma che ci presentava un amante del genere d’horror di serie B capace di collaborare con un mostro sacro come Paul Naschy).

All’inizio sembra di essere finiti in un adattamento per la tv di un romanzo d’appendice con lo stucchevole rapporto tra la protagonista (Belen Fabra) e la nonna (una Geraldine Chaplin che gira per tutta Europa a concedersi per particine di corredo, più o meno nello stesso periodo era anche in Italia per Imago Mortis), poi la rivelazione “shock”, Valerie è una ninfomane! Proprio ma proprio non ne può fare a meno e tutte le sere è un uomo diverso.

Erotismo patinato a gogò, poi scoppia l’amore! La nostra ha anche dei sentimenti e s’invaghisce di un affascinante (?!) eiaculatore precoce pieno di soldi (ma questo non è importante…). L’uomo della sua vita si dimostra un geloso paranoico che comincia a trattarla malissimo. Oh, finalmente si cambia registro, chissà che non si finisca al thriller erotico un po’ morbosetto! No, niente affatto, delusione. Lei lo lascia, sembra che succeda chissà cosa e, invece, tutto finisce lì!

Senza lavoro e senza soldi, con gli istinti che ricominciano a farsi sentire, non andrà mica a fare la prostituta?

Sì va a fare la prostituta e, naturalmente le piace un sacco, sesso sfrenato e euro a manciate!

Ma a questo punto la nostra scopre due cose clamorose, due rivelazioni che solo le esperienze di Valerie Tasso potevano evidenziare:

1)      il lavoro della prostituta non è sempre piacevole, a volte si incontrano anche clienti cattivi!

2)      mai innamorarsi di un cliente, perché un uomo che va a puttane tendenzialmente non resta fedele sempre alla stessa ma tende a tradirti con altre puttane…

Grazie Valerie, illuminante.

Se ci mettiamo un finale che sembra una di quelle insopportabili commedie romantiche americane, un manipolo di macchiette insipide (tra cui un amante arabo che dispensa saggezza infilando tra le gambe della nostra una bottiglietta di COCA-COLA), una protagonista dal fisico di modella ma dall’erotismo equivalente a quello che può avere un’assa da stiro, abbiamo davanti uno dei film più inutili della storia del cinema. Roba da non arrivarci in fondo

Ma il vostro cronista lo fa cercando di evitare la sonnolenza per potervi annotare la presenza del notebook MAC usato da in ufficio, del negozio sciccoso THAGSON BOULEVARD di Barcellona dove la nostra Vale fa spese e della JAGUAR dell’amante geloso.

 

Stefano Barbacini

Riferimenti Dy's Group

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