E' ufficiale: il musicarello all'americana stile High School Musical e Glee ha rotto le palle, non se ne può più. Premessa doverosa da fare, dovendo trattare questo Rock of Ages che è poi l'adattamento cinematografico di un musical-juke box di Broadway ambientato a Los Angeles (patria della rivoluzione heavy metal) nei ruggenti anni ottanta. Il fatto poi che il regista sia Adam Shankman, balzato agli onori della cronaca per ever diretto gli episodi di Glee, e noto principalmente per la sua attività di coreografo, ci fa sospettare già in partenza sul fatto che il prodotto finale possa risultare un brutto clone testosteronico di Glee (serial che in TV ormai mostra la corda da un paio di stagioni). Aggiungiamoci poi che Tom Cruise ha insistito per recitare personalmente la parte della rockstar maledetta Stacey Jaxx, rendendocela una tragicomica caricatura da fumetto di un Axl Rose all'amatriciana senza uno straccio di autoironia, e direi che le aspettative calano ulteriormente in maniera drammatica.
Il vedere poi Catherine Zeta Jones, alla sua veneranda età, impegnata a saltellare in una coreografia in puro stile Glee una loffissima versione pop di una famosa hit del gruppo heavy metal Twisted Sister, ci da la mazzata finale. Si, perchè bisogna dire che quasi tutti i famosissimi pezzi facenti parti la colonna sonora della pellicola, hits ed evergreen degli anni ottanta, vengono riarrangiati e resi in piattissime versioni con arrangiamenti pop (come Glee insegna) quasi ci fosse la paura di spaventare gli spettatori con la rudezza degli originali.
Per un ulteriore dose di masochismo, diciamo che la trama in se pare presa pari pari dal videoclip di Welcome to the Jungle dei Guns'n'Roses. Con la differenza che il video in questione durava una manciata di minuti, mentre qui è stata costruita una pellicola su un amorazzo che tarda a sbocciare tra -lei- la ragazza di provincia in cerca di fortuna in arrivo nella grande città che finisce a lavorare prima come cameriere e poi in uno strip club; -lui- il musicista belloccio in cerca di successo che all'inizio si piega alle leggi dell'industria discografica in cerca di facile successo, ma poi torna sui suoi passi sdegnato. Bacio, lieto fine, tutti ricchi e famosi, Tom Cruise che ulula e sballonzola intorno, e vai coi titoli di coda. Alec Baldwin e Paul Giamatti annegano loro malgrado in quest'inutile brodaglia melò in salsa finto rock, cercando invano di conferirle un qualche sapore.
L'impressione che si ha è che chi ha preso in mano la sceneggiature e la regia del film A) non ne capisce niente di musica rock-metal, e B) gli anni ottanta dell'esplosione del glam e hair metal losangeleno non li ha mai vissuti di prima mano, ma ad andar bene li ha visti in un documentario della serie Behind the Music o glieli hanno raccontati. Tutto il film risulta pesantemente artefatto, finto, stiracchiato, tutto teso ad arrivare al prossimo siparietto musicale cantato dal protagonista o guest star di turno. In termini strettamente critici, un'autentica badilata sui coglioni, con licenza parlando.
A chi avesse poi intenzione di ascoltare la soundtrack consiglio sicuramente di segnarsi i titoli delle canzoni ed andarsi a cercare le versioni degli artisti originali, piuttosto che le cover loffie in stile karaoke usate nel film.
E siamo certi che l'interpretazione di Stacey Jaxx di Tom Cruise gli sia valsa quantomento una candidatura ai prossimi
Golden Raspberry Awards, che sicuramente rischierà di vincere a mani basse, tenendo presente che anche lui contagiato dalla Glee-mania, canta pure qualche canzone. Sul risultato sorvoliamo.
Ci salva la giornata solo il product placement presente nel film, che qualche marca e buon piazzamento c'è scappata. A partire dalla birra
Budweiser (Anheuser-Busch InBev), molto presente nelle pellicole mainstream nordamericane e qui visibile nei vari club e locali fittizi del Sunset Strip di LA dove si svolge tutta la storia. Da notare che il locale dov'è ambientata gran parte dell'azione e dove si scoprono e lanciano giovani band ed artisti si chiama The Bourbon Room, con un chiaro riferimento al
Whiskey a Go Go vero locale storico di West Hollywood che è stato un importante trampolino di lancio e punto di riferimento per band emergenti americane, dai Doors fino ad arrivare ai Motley Crue. Non ci è chiaro, a parte forse le dimensioni del locale richieste per il film, il perchè non sia stato girato nell'originale, cosa che avrebbe dato un taglio un po' più realistico ed una marcia in più al tutto.
C'è poi il classicissimo negozio
Tower Records sul Sunset Strip dove si incontrano i due giovani protagonisti del film, facente parte di una storica catena di negozi di dischi nata proprio in California ed ancora oggi attiva, dopo diverse trasformazioni e passaggi di mano, semplicemente come Tower.com e dedita alla vendita online di musica e video. Sempre nelle scene ambientate lungo lo Strip possiamo vedere inoltre chiaramente un cartellone pubblicitario dei carburanti benzina
Shell (
Royal Dutch Shell plc.).
Essendo poi una pellicola ambientata nel mondo dei musicisti rock e metal degli anni ottanta non poteva mancare qualche marca di strumenti musicali; nella fattispecie sono facilmente riconoscibili le chitarre elettriche Warlock by B.C.Rich, vere icone metal degli anni ottanta. E la chitarra acustica usata dal protagonista per le immancabili ballad romantiche e/o da cuore spezzato è una Epiphone. Chiude la carrellata un cameo della rivista Rolling Stone.
Il PP è decisamente la parte migliore di questo Rock of Ages, che crediamo molto difficilmente diverrà un classico del genere musical negli anni a venire.