A mio parere il miglior film del Neuchatel International Fantastic Film Festival 2016 è stato presentato nella sezione Film of the third kind ed è opera di un'esordiente regista greca, Joyce A. Nashawati. Il suo Blind sun è opera piena di significati ed una delle più rivoluzionarie (nel senso politico-sociale del termine) degli ultimi anni.
La storia è semplice, un immigrato si ritrova a dover fare da guardia ad una villa greca di una ricca famiglia francese durante il loro ritorno in patria per le vacanze.
Tutto sembra andar liscio per il nostro che approfitta della villa con tutti i suoi comfort (piscina compresa) fino a che misteriose ombre e misteriose presenze sembrano rovinargli i piani. L'uomo sempre più ossessionato da queste apparizioni che non capisce se reali o parto della propria mente e da problemi con il visto di lavoro (che gli è stato sequestrato da un altrettanto misterioso poliziotto in moto) comincia a deragliare fino ad un estremo atto finale.
Con un occhio ad Antonioni ed uno alla tradizione greca, la regista ambienta la storia in un futuro prossimo dove tutte le nostre paure presenti vengono amplificate.
Durante l'ora e mezzo del film succedono poche cose ma la lucidità registica e di scrittura permettono di presentarci vari problemi e minacce di un domani non troppo lontano: carenza d'acqua sul pianeta con multinazionali che si accaparrano i diritti sul nuovo oro (BLUEGOLD), i conflitti tra immigrati e abitanti, i diritti negati ai poveri e dati ai ricchi, le rivolte ambientaliste, il fascismo montante, la paura del vicino e di chi vuole violare il nostro privato, le frontiere come zone di guerra.
Il tutto con una precisione e una capacità di creare inquietudine rare.
Product placement non “sparato” in tono con lo stile del film, intravvediamo PHILIPS di una televisione, LG di un'autoradio, HONEYWELL è l'impianto di sicurezza. Poi un vecchio cellulare NOKIA, una maglietta LACOSTE, SKYPE, DTS…
Il film è stato in concorso anche al Trieste Science Fiction