Cody Calahan ci ha "regalato" due piccole gemme nel tribolato anno 2020, The Oak Room film visto al Torino film festival, noir con storie ad incastro notevolissimo e piacevolissimo, ed ora questo Vicious fun altra perfetta costruzione di sceneggiatura e realizzazione postmoderna e metacinematografica. Un omaggio ai film di serial killer anni '80 (è anche il periodo in cui è ambientato) che è un godimento continuo per i fan.
Il giovane Joel è un "fanzinaro" creatore e giornalista della rivista di cinema horror Vicious fanatics e grande appassionato del genere. E' anche piuttosto sfigatello, insomma il tipico nerd di quegli anni prima che arrivassero telefonini e pc in massa. Dopo una serata di ubriacatura in un pub perchè la coinquilina non se lo calcola neanche di striscio mentre lui ne è innamorato, si ritrova non invitato in mezzo ad una seduta-seminario di... serial killer anonimi! Da qui inizia una trascinante e divertente serie di false piste, ammazzamenti vari e lotta serrata tra gli assassini e lui diventa così protagonista di una vicenda tanto simile a quelle da lui amate nei film.
La sceneggiatura è costruita molto bene tra colpi di scena, ironia e slasher e Calahan sa come far stare incollati gli spettatori alla visione perchè conosce i suoi... polli (tra cui il sottoscritto e probabilmente se stesso...).
Product placement praticamente nullo (a parte forse che Joel guida un maggiolino e la coprotagonista una fuoriserie) ma un bizzarro piazzamente di una marca di coltelli "The original Honto" che si vede più volte nel film e non penso esista ma forse un omaggio a un gioco giapponese... da indagare...