Primavera 1941, la giovane Toshihiko lascia Amsterdam per andare a vivere in un piccolo paesino sulle coste del Giappone dove vivrà con una zia e altri componenti della famiglia e amici. Unico problema, quella che doveva essere l'inizio di una tranquilla nuova vita non aveva fatto i conti con l'attacco di Pearl Harbor e l'entrata in guerra dell'impero del sole contro l'aquila americana.
Tratto da un romanzo di Dan Kazuo, il film è diretto da quel Nobuhiko Obayashi a cui il Far East Film Festival di Udine aveva presentato una retrospetiva nel 2016 e che può vantare fra i suoi capolavori House, capolavoro horror delirante visto proprio in quell'occasione.
Anche in questo caso il regista imbastisce un film strano, originale e spettacolare. 3 ore di film dove teatro classico giapponese e cinema dei grandi maestri si fonda con la videografica e scena dichiaratamente televisivi. Un po' Ozu, un po' Greanaway
Per il catalolo del NIFFF un: Phantasmagorical Extravaganza e, forse, fra tutte le le doppie parole messe a sintetico commento di ogni film su ogni catalogo, questa è una delle più azzeccate.
Solo 3 prodoct placement inviduati: dischi DECCA, la voce del padrone. whisky Teacher's e una birra non individuata.