Per la rassegna dedicata all'ospite speciale John Carpenter al Neuchatel International Fantastic Film Festival non poteva mancare un classico dell'orrore: Prince of Darkness del 1987.
Los Angeles, sobborghi, in una chiesa è nascosto in una cripta segreta una sorta di cilindro vivente contenente del liquido verde che da un po' di tempo ha cominciato a risvegliarsi.
Tramite gli antichi testi sembrerebbe che li la chiesa sia riuscita a relegare l'anticristo che al momento vive imprigionato in un altra dimensione.
Il cilindro ha però cominciato a muoversi in maniera inquietante, attorno alla chiesa si stanno ammassando decine di barboni simil zombi capitanati da Alice Cooper e, come se non bastasse, arrivano segnali telepatici dal futuro (attraverso i sogni) che avvisano di fermare l'Anticristo prima che succeda quello che è realmente successo.
Il prete della chiesa è appena morto e il nuovo decide allora di riunire un gruppo di ricercatori e scienziati per cercare di fermare l'inevitabile.
Quello che segue è un inquietante horror fatto di possessioni zombi e omicidi che, ovviamente finirà in perfetto stile Carpenter.
Abbastanza buono il product placement (siamo agli albori dei personal computer ampiamente usati dal gruppo) con decine di prodotti alimentari, visto che così come ne la Cosa o distretto 13, la squadra deve affrontarsi a preparare un periodo di isolamento, fra i quali fa spesso la sua comparsa la Shasta.