Quando si affronta l’argomento disabilità mentale o fisica si fa sempre più fatica a non ripetere cose già viste e a non cadere nella facile ricerca di complicità sentimentale. E’ questa la linea sottile su cui deve tenersi in equilibrio la giovane regista del film Clara Sola in concorso al Torino film festival 2021.
Diciamo subito che sul filo non sempre la regista è riuscita a rimanerci, per evitarlo avrebbe dovuto avere un coraggio maggiore. Non l’aiuta del tutto l’empatica prestazione della protagonista e neppure l’ambientazione ai limiti della giungla. La storia di Clara, ragazza “tarda” con problemi mentali e fisici (sopravvissuta ad un tumore ha comunque grossi problemi alle ossa e alla spina dorsale. Ma il suo maggior problema è la madre fanatica religiosa che impedisce di operarla per migliorare la sua situazione fisica (“Dio così me l’ha data e così me la tengo”) e impedisce a Clara di decidere qualsiasi cosa (come vestirsi, come comportarsi, dove andare e arriva persino ad intingerle le dita nel peperoncino per vietarle di masturbarsi…).
Dicevamo che pur girando in maniera corretta e visivamente piacevole il film non riesce ad evitare quella compiacenza dolciastra accentuata dal lato “miracolistico” (anche questo già visto più volte…) di Clara che dà al quel tocco di realismo magico tanto caro a scrittori e registi sudamericani. Anche la parte più interessante, quella dell’esplorazione sessuale della protagonista manca di ardire.
Nessun product placement.
Voto 5,5