La cava, una violenza carnale, un rapporto socialmente articolato tra i due violentatori (lotta di supremazia psicologica tra datore di lavoro e dipendente), violenza che maschera una mancanza di affetto, una incapacità di relazioni, una paura della donna, un'impotenza sessuale.
Tutto questo è Madchen mit Gewalt, il più rozzo, teso, incoerente ma potente film di Roger Fritz la cui personale è stata presentata al Festival 1000 occhi di Trieste.
Due uomini abituati a pratiche sessuali non convenzionali (dall'incipit ci sembra capire che solitamente scelgono una ragazza con cui far l'amore insieme) "agganciano" una ragazzina disinibita quanto ingenua. Con l'inganno la convincono a seguirli in una cava abbandonata dove hanno intenzione di violentarla. Il film racconta della notte in cui la violenza e i rapporti tra i tre verranno sviscerati con parole e fatti. La tensione tra i due "amci" che porterà ad una lotta sanguinosa, la vittima convinta a non denunciarli perchè tanto (per le leggi di allora) non servirebbe a nulla se non a metterla nei guai, il gioco della ragazza per riuscire ad uscirne conquistando la fiducia di uno dei due. Un gioco tra il teatrale e il rude, non convenzionale e fuori dai canoni. Il film ci ha ricordato alcune delle prime opere di Russ Meyer in cui polverosi scenari erano sede di tensioni sessuali che mettevano in evidenza l'inferiorità impotente dell'uomo che sa solo prendere con la forza le donne (non fosse per la differenza della circonferenza dei seni della protagonista, che è sempre la bella e sexy Helga Anders, con quelli delle eroine meyerane...).
Un film quasi dimenticato ma che ha ricevuto a suo tempo le lodi di Anthony Mann e Robert Aldrich (sicuramente registi fondamentali tra le influenze di Fritz).
I due protagonisti scorrazzano su una FIAT (evidentemente le marche tedesche non sarebbero state contente del servizio...), una COCA COLA viene offerta alla ragazza mentre la PAULANER la bevono gli uomini. Pubblicità di MARTINI e RICARD, una MERCEDES e qualcosina d'altro nel product placement del film.