BUNOHAN: RETURN TO MURDER – Dain Iskandar Said (Malesia 2012)
Malesia. Tre fratelli costretti per cause contingenti a tornare nella paludosa terra d’origine sulle orme del padre.
Tre fratelli che tutta la vita hanno cercato di uscire da quelle acque limacciose. Il destino però non è stato d’accordo.
Il primo fratello ha cercato di uscirne a pugni e calci diventando un kickboxer perennemente in lotta con il mondo e con se stesso. Il secondo ha scelto di chinarsi alla malavita diventando un killer prezzolato. Il terzo ha percorso la strada dello studio e degli affari ed è il peggiore di tutti.
Proprio chi si è costruito una reputazione, chi si è scrollato di dosso il puzzo del sudore, della vegetazione putrefatta indossando completi gessati da affarista ritornato alla palude fa tornare i conti tradendo, corrompendo e uccidendo senza pietà.
Un film malsano e disperato, uno dei migliori del Far East Festival 2012.
In ‘Bunohan’ si fuma (parecchio) MARLBORO, si indossano ADIDAS e NIKE, si viaggia in SUZUKI e si telefona con I-PHONE. Product placement di grandi brand.