Dopo i primi successi televisivi e, soprattutto, quelli di Zelig, Ficarra e Picone, così come molti altri colleghi si mettono in campo per provare l'esperienza cinematografica.
Tutti li davano perdenti (controllate alcuni articoli dell'epoca) e, invece, a differenza di molti colleghi forse addirittura più accreditati che si sono già fermati se non al primo al secondo film (chi non addirittura a zero con il primo abortito), loro hanno proseguito senza pecche e, dopo 15 anni, si possono tranquillamente considerare fra i più attori bravi comici in circolazione.
Anche il loro esordio, pur essendo più semplice dei successivi, è comunque divertente e comincia a mostrare alcuni dei difetti degli italiani: primo fra tutti quello della raccomandazione.
Problema è che ne Ficarra ne Picone volgiono essere assunti per poter continuare a farsi mantenere dai genitori, girare l'Italia a scrocco per poter fare concorsi, e per non sposare le fidanzate, Ma un mafioso locale, invidioso della loro vita, si impunta per farli assumere.
Con trovate divertenti come quella del campanello o del biglietto della metropolitana da pagare a Milano, Nati stanchi è stato un ottimo esordio. Senza placemet se non quello fisiologico delle auto e poco altro.