Il gobbo che
rapinava a mano armata Roma non era morto ma è tornato in città anche se in maniera strana, come già abbiamo anticipato nei precedenti capitoli di questo omaggio a Tomas Milian, e non è l'unico. Anche
er Monnezza è cambiato ed è più rintronato che mai.
Una volta tornato a Roma (qui si dice dopo una lunga latitanza in Corsica) il gobbo raduna la banda ed organizza quello che sa fare meglio: una bella rapina con mitra.
Questa volta però i complici lo tradiscono lasciandolo ancora una volta "morto" ma il gobbo ha sette vite e risorge decidendo di intraprendere una vendetta contro tutti i traditori. Intanto nel tentativo di catturarlo il commissario Sardi fa rinchiudere il fratello in un ospedale psichiatrico.
A questo punto la discesa nel delirio dei due personaggi è inarrestabile.
Con l'ultima collaborazione fra Umberto Lenzi e Tomas Milian, sembra per contrasti sulla sceneggiatura, si chiude la parabola del gobbo per lasciare spazio ai nuovi personaggi a partire da
Nico Giraldi
Interessante il product placement non per gli alcolici (molti come al solito nel poliziottesco) ma per il bagnoschiuma. In piena tempesta di liceali, supplenti e soldatesse compare il Vidal. Ottimo. Ma non c'è nessuna a cui far fare la doccia. Che disastro.