Jackie (Kate Dickie) è una donna complessata, come tutte le altre donne che la hanno preceduta nei film di Andrea Arnold, che mantiene in se un oscuro segreto. La sua vita monotona è quella di osservare gli altri attraverso la sala di controllo telecamere di Glasgow e decidere quando e come intervenire in aiuto delle persone che osserva. Un giorno però la sua vita di osservatrice su questo "squallore" viene sconvolta dalla visione di un uomo che lei sostiene essere appena uscito dal carcere e che sembrerebbe aver avuto a che fare con la sua vita.
Sconvolta decide prima di seguirlo attraverso tutti gli schermi, poi quando la sua ossessione le impedisce di trovare i colpevoli di un tentato omicidio nei confronti di una ragazza, decide di eliminare la barriera del "Grande fratello" e di immergersi nella "sporcizia" di disoccupazione, violenza, palazzoni degradati, ragazze sbandate, droga, furti, pub fumosi e malfamati per saperne qualcosa di più sull'oggetto della sua ossessione.
Jackie si spinge sempre più a fondo passando dal semplice pedinamento all'intrusione in casa sua durante una festa di sballoni portandosi come lasciapassare l'unico product placement interessante del film: una bottiglia di vodka Kick. Il ragazzo sembra non conoscerla e solo alla fine capiremo le vere intenzioni della donna che dovrà compiere il suo percorso per ritrovare la realtà da questa parte della telecamera. L'esatto contrario di Dead Set.
Film interessante e "sporco" come tutti i film della Arnold che è sicuramente una delle più interessanti registe in circolazione, che fa parte della trilogia "Advanted Party" di cui è già stato fatto il primo film Donkey (Moran McKinnon, 2010) e si è ancora in attesa del terzo, dove gli attori interpretano gli stessi ruoli.
Fra gli altri placement la seconda degna di nota è la Guinness che si vede attraverso la cortina fumosa del pub