HELL UP IN HARLEM (Larry Cohen, Usa, 1973)
Nella stessa serata di Black Caesar, per la retrospettiva dedicata a Larry Cohen qui al NIFFF - Neuchatel International Fantastic Film Festival, è stato presentato il seguito Hell Up in Harlem dello stesso anno. Ma Black Caesar non era mica morto dopo il product placement di Avis e Tiffany?
Si, ma visto il successo della pellicola, Larry Cohen, con un barbatrucco degno di Bobby Ewing di Dallas, lo fa risorgere, o meglio rigira il finale, mettendolo all'inizio di questa pellicola. In pratica Tom Gibs arrivato ad Harlem non viene finito dalle nuove reclute, ma aiutato dal padre che nasconde i libri contabili (dispersi nel finale del primo) e chiama i suoi fedelissimi in modo da prendere in ostaggio un ospedale per curarlo. Da qui in poi la pellicola segue lo schema del film precedente, ma di sicuro è meno riuscito del primo e continua con gli errori: qui lo zoppo è guarito e corre da paura. Tanto anche qui il product placement dalla salsa di pomodoro Rossetto a Ryder, da Bell Telephon fino alla comparazione fra TWA ed American Airlines e la scena finale ambientata su quest'ultima.
In pratica si potrebbero considerare un primo e secondo tempo della stessa pellicola, ma se volete un consiglio fermatevi al primo.