BLACK CAESAR (Larry Cohen, Usa, 1973)
Per la retrospettiva su Larry Coen organizzata dal NIFFF - Neuchatel International Fantastic Film Festival è stato presentato un classico della Blacksploitation Black Caesar del 1973.
La storia di questo cult è risaputa: Tom Gibbs (Fred Williamson) è un ragazzo creciuto ad Harlem che dopo aver aiutato varie bande criminali nel corso della sua giovinezza, tenta la scalata al potere diventando in poco tempo uno dei capi indiscussi di Harlem e dintorni, eliminando uno dopo l'altro tutti i concorrenti e le persone troppo scomode, per poi diventare a sua volta bersaglio dei nuovi arrivati. Lo schema è il classico di ogni gangster movie (ma anche yakuza movie o dei nostri poliziotteschi, compresa la banda della magliana) che si rispetti, ma Black Caesar è un classico con tutta l'iperviolenza, i difetti di montaggio (barbiere che prima taglia per sbaglio il cliente e poi gola ritorna intatta) di produzione (la gamba con cui zoppica da grande non è quella che gli rompono da ragazzo) e le battute sbagliate dette in italiano, che solo noi italiani presenti al festival abbiamo potuto percepire, che hanno fatto si che diventasse un cult per gli amanti del genere.
Citato da tutti gli altri film succesivi compreso american gangster di Ridely Scott, parodito dai Wayans "I'm Gonna Git You Sucka", citato da Tarantino e anche da Rodriguez con l'amico prete di Machete.
Tantissimo il product placment più o meno casuale dalla 7up su un'insegna a Pepsi su un frigo fino alla Coca-Cola che passa ovunque. La scena iniziale si apre con la vittima che sta fumando le Camel e nella scena finale lui viene tradito mentre sta uscendo da Tiffany e morente passa davanti ad un camion AVIS. Fra gli altri placement decisamente interessanti i mafiosi che bevono Martini e vino Ruffo e la pistlola preferita da Caesar: la Mauser 96.
Finisce così Black Caesar, morto agli angoli di Harlem, ma non disperate la fantasia di Larry Cohen è talmente grande che non si può mai dire l'ultima parola.