SILENCED (Hwang Dong-Hyuk, Corea del Sud, 2011)
Un giovane insegnante In-ho (Gong Yoo) si reca ad insegnare in una scuola di orfani sordomuti. Durante il tragitto investe con la sua Hyundai un camoscio e questo dovrebbe già fargli capire che qualcosa non torna.
Si ferma in un officina Mobil (unico product placement presente a parte le insegne come la Mujing Saving Bank nel finale) dove il meccanico aggiusta la macchina con una chiave inglese Keiga e così lui può ripartire.
Appena arrivato scopre che nei bambini c'è qualcosa che non va. Cerca di farsi amico di loro finchè una bambina rompe gli indugi e comincia a fidarsi di lui portandolo anche a scoprire gli orrori come quello della collega che si diverte a punire gli alunni infilando la testa all'interno della lavatrice accesa.
Dopo aver portato la vittima all'ospedale inizia a scoprire tutti gli altri orrori dalle botte agli abusi sessuali di tutti i tipi perpretati da un professore particolarmente violento e dai due gemelli religiosi che addiruttura filmavano i rapporti sessuali con le bambine.
Dopo questo primo tempo che ha molte influenze dall'horror coreano di questi anni, fatto di bambini, corridoi notturni vuoti, violenze estreme, il film vira verso il legal in quanto In-ho insieme a degli esponenti di Amnesty riescono a portare i responsaboli in tribunale.
Tratto da una storia vera avvenuta in Corea qualche anno fa, il film ha vinto sia il primo premio del pubblico del Far East sia quello dei Black Dragon. Premio, una volta tanto, non dovuto all'emozione ma alla effettiva qualità del film.