Diciamolo subito sono uno fra i pochi, anche qui in redazione, a cui il film è piaciuto. Quindi, siccome sono il capo, ho democraticamente deciso di dedicare uno speciale ai film di Zack Snyder.
Era il 2006, quando io è un noto critico che chiamo come il protagonista di Hellblazer, John Constantin (non è così difficile individuare chi sia), davanti ad una pizza durante una delle pause della giuria di un noto festival discutevamo sulla sua seconda opera di Zack 300, decidendo che quello a cui avevamo assistito, altro non era, che un film di zombi. E da allora Snyder ci ha sempre regalato, più o meno indirettamente film sui living dead.
Sucker Punk parla di una piccola orfana Baby Doll (Emily Browning, scelta sicuramente azzeccata visto che interpretava Violet nel, per alcuni versi simile, Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi) che viene incastrata dallo zio che la accusa di aver ucciso la sorella e la fa rinchiudere in manicomio facendo in modo che venga lobotomizzata. (Ovviamente lo zio vuole tutta l'eredità del fratello)
A questo punto rinchiusa in un manicomio dell'america anni '50 cosa può fare una giovane donna come Baby Doll, che non ha la forza di lottare come la Christine Collins di Changelling, se non rifugiarsi in un suo mondo dove lei e le altre 4 ragazze Sweet Pea (Abbey Cornish), Rocket (Jena Malone), Blondie (Vanessa Hudgens), Amber (Jamie Chung) sono ballerine di burlesque e, presubilmente, mignotte per la tenutaria Madame (Dottoressa) Gorski (Carla Cugino).
Ma non è l'unico mondo dove poter lottare, perchè ad ogni ballo Baby Doll e compagne si trasformano in guerriere sotto la guida dell'uomo saggio, una sorta di Bill (non per niente interpretato da Scott Glenn la cui fisionomia è molto simile a quella del compianto Carradine) che le istruisce sulle varie missioni.
Grazie a lui si sconfiggono due demoni giapponesi di pietra, truppe naziste formate da cadaveri riportati alla vita (strano n.d.r.), esseri infernali, alieni e quant'altro.
Una favola nerissima che è soprattutto un'esperienza visiva. Cinema, pubblicità, fumetto, videogioco, tutto si mixa. Sarà che il regista riprende i miei giochi preferiti: dall'inizio alla Silent Hill sulle note di Sweet Dream degli Eurithmics, a Tomb Raider, da Brothers of arms a Resident evil, per non parlare di Warcraft e di tutto il resto che si potrebbe citare (Imprintig di Takashi Miike, Grosso guaio a Chinatown di John Carpenter, fino a Kill Bill), ma, alla fine il film mi è tutt'altro che dispiaciuto.
Certo sconfinando, a tratti nello steam-punk, avrei gradito qualche product placement innovativo ma, purtroppo ci siamo dovuti accontentare (anche se perfettamente integrato e visivamente perfetto) di Zippo. E anche alcune situazioni e/o personaggi rimangono poco approfonditi. Che devo dire? Saranno approfonditi quelli di Natale.
Prossimo film dello speciale l'alba dei morti viventi