Cosa fareste se in una normale giornata piombasse a casa vostra il marito della vostra amante e si suicidasse davanti a voi sporcando la casa di sangue? Prima di tutto cosa direste alla moglie per non farle sapere dell’amante? E quel cadavere lo denuncereste alla polizia o, visto che siamo in India e la giustizia è piuttosto… sommaria, o lo nascondereste in una cesta in camera? Tanto più che siamo nel giorno di una delle più importanti feste religiose nazionali e da lì a cinque minuti la casa sarà invasa da decine di amici e amiche…
Questo è l’intrigante incipit di Kadakh scritto e diretto dal regista esordiente Rajat Kapoor, film d’apertura del River to river 2020, festival dedicato al cinema indiano, che come molti altri quest’anno approda alla piattaforma Mymovies in streaming.
Vi lascio il piacere di recuperare il film e scoprire le decisioni tragicomiche decise dal protagonista fedrifago e maldestro. Sappiate solo che si continua con la festa che presenta le ormai classiche caratteristiche di riunione tra persone della middle class rinchiuse in una stanza, con amici da lungo tempo che si amano, odiano, invidiano, che fanno sfoggio di vanità e fanno esplodere in rabbia le loro frustrazioni.
Ma l’interesse torna nel sottofinale quando l’ingombrante cadavere rientra nella storia, quando l’amante del protagonista si presenta, non invitata alla festa, e tutto si trasforma in una gradevole dark comedy.
Le brand citate non hanno un vero product placement fisico ma sono praticamente tutte citate. Si arriva alla casa con Uber, ci si dà appuntamento su Facebook, si ordina Johnny Walker al telefono, si citano Bentley e Swift Desire e ci si messaggia con Whatsapp…