Sezione competitiva horror del Torino Film Festival con film di varie nazionalità a cominciare dall’austriaco Family Dinner (Peter Hengl) in cui una ragazza sovrappeso viene ospitata per le vacanze pasquali dalla zia dietologa per scoprire che nella famiglia qualcosa decisamente non va e non solo nell’alimentazione. Buona atmosfera, regia stilosa ma nulla di particolarmente originale (voto 6-). Pensive del lituano Jonas Trukanas è un specie di remake di Venerdì 13 in cui uno scultore pazzo prende il posto di Vorhees (con tanto di maschera simile…). Ciò che differenzia il massacro di giovani nella sperduta casa nel bosco, dove giungono per sballarsi e amoreggiare, dal prototipo è una sottotrama che evidenzia come i “normali” possono essere più mostruosi del mostro canonico. Purtroppo inserita in modo maldestro (Voto 5,5). Dopo La abuela di Paco Plaza sembra che il cinema spagnolo ci abbia preso gusto a sfornare horror con la vecchiaia in primo piano. L’isolamento del mondo quotidiano come possibile motivo di rivolta e rivendicazione soprannaturale e tanto paurosa… in Viejos di Raul Cerezo e Fernando Gonzalez Gomez. Attenti alla terza età, trattate bene i vecchietti perché se no la loro vendetta sarà terribile (in questo caso con un aiutino esterno). Buona tensione lungo tutto il film attendendo un nuovo capitolo della old vague of horror cinema. (voto 6,5). Huesera di Michelle Garza Cervera, regista messicana vincitrice con questo film di due premi al Tribeca Film Festival e anche quello di questa sezione del TFF40. La storia è quella di una donna, in procinto di dare alla luce un figlio con il compagno, che ha un passato di rrriot girl, rocker e attivista lesbica, abbandonato per una vita più “borghese” e di mamma. Comincerà però ad essere ossessionata dalla presenza (che pare percepire solo lei) di una donna-ragno che la riporterà a ripensare al suo passato mettendola in crisi d’identità. Un horror psicologico niente affatto banale che incrocia anche tradizioni sciamanico/metaforiche. Anche per noi è il migliore dei sei del concorso Crazies (voto 7). Pantafa è l’unico film italiano presente in questa sezione. Il regista è Emanuele Scaringi, quello di La profezia dell’armadillo da Zerocalcare. Il film si avvale di una prestazione attoriale notevole da parte di Kasia Smutniak e della bambina Greta Santi (premiata come miglior attrice), di un’ambientazione di provincia che rievoca una leggenda folkloristica abruzzese e marchigiana, la pantafica, una vecchia strega che vuole impadronirsi dell’anima dei bambini e di una costruzione dei personaggi all’inizio ben congeniata. Peccato che quando tende a trasformarsi in una versione italiana dei J-horror con l’apparizione della strega, perda ogni spessore e scivoli nell’orrorifico più banale. (voto 5,5). Fuori concorso per questa sezione è stato presentato il nuovo Balaguero, Venus, che decisamente risente della produzione di Alex De la Iglesia miscelando una horror e thriller, Arsenico e vecchi merletti con mostri lovecraftiani… Venus è il nome del condominio, naturalmente maledetto, in cui si svolge la maggior parte della vicenda (voto 6,5).