Fra i film presentati nella sezione After Hours, la sezione che dovrebbe essere "estrema" del Torino Film Festival, anche se quest'anno non è stata così estrema, anche un film italiano: L'ultima notte di Francesco Barozzi tratto da una storia realmente accaduta nella pianura emiliana qualche anno fa.
La storia è quella di una donna che ritorna nella casa natale dopo tanto tempo. Qua scopre che il fratello e la sorella vivono in una situazione estrema in una casa fatiscente e per di più si rifiutano di essere presi in carico dai servizi sociali.
Nella speranza di aiutare, soprattutto la sorella, che vorrebbe libera dal fratello, la donna riesce a sbagliare una mossa dietro l'altra come avrebbe fatto qualunque protagonista di un film dell'orrore, finchè la faccenda degenera.
Barozzi costruisce un thriler nella nebbia padana che riesce a mantenere una buona dose di tensione (anche se si può subito prevedere come andrà a finire) e un'atmosfera che non stona in una edizione del festival che ha visto come ospite d'onore per la sua carta bianca "Unforgettables" Pupi Avati.
Inutile dire nessun product placement se si esclude una Daewoo mezzo scassata.