Una bella donna in una villa elegante con piscina. Marito giovane e ricco proveniente dall’ Alta Società con la puzza sotto il naso e i rigidi canoni comportamentali da rispettare. Lei è pronta a dargli un figlio e a stare al suo posto: “sono così fortunata…”. E’ evidente che però la noia delle sue giornate è pesante per l’assenza continua del marito e per l’ostilità della famiglia di lui che non la considera per nulla.

Quando le viene recapitato un libro in cui si consiglia di fare qualcosa di nuovo e inaspettato tutti i giorni, la nostra casalinga inquieta comincia a fare cose strane: ingoia prima una pallina di vetro che poi recupera dopo aver defecato, poi una puntina che le causa vomito sanguinolento, una pila, pagine del libro e poi, in un crescendo abulico spille, mollette, rubinetti…

Allora il “sono così fortunata” diventa la domanda che le fa un’amica “Sei felice o ti convinci di esserlo?”. Evidentemente questi comportamenti sono la risposta più chiara.

Il marito non capisce, viene portata da una psicologa, le viene affidato un tutore fino all’inevitabile reclusione in un ospedale psichiatrico, principalmente per farla sparire dalla buona società che non può tollerare un elemento “malato”.

Immagini geometriche e fredde di un mondo lindo e pulito che nasconde il lercio sotto i tappeti o nelle viscere della nostra fragile protagonista che cerca solo una vita semplice e lontana dal vuoto alto-borghese. Alla fine semplicemente se ne va, alla ricerca di altro, lo troverà?

Debutto al cinema di Carlo Mirabella-Davis che ci consegna un film interessante e “patologico”, intelligentemente femminista, presentato al NIFFF, neuchatel international fantastic film festival 2019.

PORSCHE CARRERA l’auto di famiglia, traghetto JUMBO SHIPPING, WEST SHORE MOTEL, I-PHONE e, all’interno di un centro commerciale, SISLEY e DIOR. Product placement del film.