Il FAR EAST FILM FESTIVAL 2014 ha presentato questo crudo horror taiwanese infarcito di immagini bucoliche (splendida la fotografia) ma squarciato da inquietanti risvolti psicotici e violente azioni omicide a difesa di una famiglia a dir poco 'scoppiata'.
Un cuoco sviene durante il lavoro e lo ritroviamo al paese natale, sperduto fra Monti, in cura dal vecchio ma energico (assai) padre e dalla sorella, ma capiamo che qualcosa non va nella sua testa quando ai piedi del letto vediamo la sorella morta uccisa da lui. Schizofrenia? Possessione diabolica? Il padre, vecchio cinese tutto lavoro e famiglia, decide di nascondere a tutti i problemi del figlio rinchiudendolo in un capanno e arrivando ad uccidere chiunque si faccia domande su di lui.
Una inconsueta prospettiva da cui osservare un rapporto padre-figlio per il regista Chung che già con Parking aveva dimostrato di essere interessato ad una contaminazione del genere horror con ambizioni metafisiche e psicologiche.
Producer placement limitato a causa dell'ambientazione in un posto isolato ma MARLBORO fumate a più riprese, COCO COLA, MC DONALD'S e MICHELIN (citata come guida gastronomica) riescono ad entrare di soppiatto.