Venus che abbiamo visto in anteprima fuori concorso nella sezione Crazies, quella dedicata all’horror, del Torino Film Festival 2022, non sembra il classico Balaguero ma sembra più un ritorno alle folli prime opere di Alex De la Iglesia che ne è il produttore.
Infatti lo svolgimento che affronta varie fasi (una ballerina, la brava e bella Ester Exposito, in combutta con il suo ragazzo decide di rubare una borsa piena di droga in pillole ma si fa scoprire ed è costretta a scappare dalla banda di criminali a cui apparteneva; si rifugia così dalla sorella che vive con la figlia e che abita nel famigerato condominio Venus dove vicende di sangue sono accadute in passato e dove pare vivere un demone femmina…) è più simile a quanto accade nei film di De la Iglesia, appunto, che non in quelli di Balaguero (solitamente più coerenti narrativamente, ma bisogna sottolineare che come sempre comunque il regista sa cosa dare in pasto ai suoi spettatori, inquietudine e azione, divertimento e sangue); vi troviamo mischiati vari generi e varie suggestioni di film passati. Potremmo definirlo come inizio thriller-noir che poi diventa un crossover tra Arsenico e vecchi merletti e i mostri di Lovecraft che poi diventa un revenge movie dove la protagonista si trasforma in un Rambo al femminile, o per essere più in tema una vendicatrice rabbiosa tipo Matilda Lutz, la protagonista di Revenge della Fargeat… per finire in un incontro tra un mostro e un’eroina (sempre lei) da comic book. Il tutto accompagnato, tra le altre, da una canzone cantata da Mina e da Musica leggerissima di Colapesce e Di Martino!
Con tutti i suoi difetti il cinema spagnolo di genere è attualmente quello che porta avanti con costanza ormai ventennale produzioni di gran mestiere con un unico obbiettivo, quasi sempre centrato, di divertire il pubblico con tutti i mezzi.
Praticamente nullo il product placement, si vedono un paio di cartelloni pubblicitari (uno dell’hotel Fabrik) e una birra, Mala, di cui non conosco l’esistenza (da verificare che non sia inventata).