Abbiamo più volte detto in queste pagine come molti problemi che vengono spesso trattatati dal cinema italiano in maniera piatta, banale e lineare (e quindi essenzialmente controproducente) vengano invece trattati in modo più "originale", cattivo e probabilmente efficace in altre cinematografie. Fortuna che in alcuni festival si ha la possibilità di vederli e di apprezzarli, senza parlare che anche il coraggio di alcune delle nuove piattaforme ci permettono di vedere film impensabili qua da noi.
Prendiamo il tema scottante del bullismo che è fra i più gettonati anche da noi e che ha mostrato (ai pochi "eletti" che sono caduti nella trappola) veri e prorpi film "dell'orrore" (nel senso di film spaventosi sotto tutti i punti di vista che preferiamo non citare per non offendere le comunque buone intenzioni, perchè sarebbe offensivo pensare alla voglia, come in altri casi, di cavalcare un'onda) e che ci ha regalato invece dei piccoli capolavori efficaci.
Si parte da favole tenere come I Kill Giants (visto al NIFFF e disponibile su netflix), a film più seri come Hime-anole visto al Far East Festival o come il genialisimo Mon Mon Mon Monster (visto sia al FEFF che al NIFFF) e a questo Misumo (Liverleaf) dove Haruka, una ragazza appena giunta in un paesino inizia ad essere la vittima di un gruppo di bulle da far invidia a quelle di Mon Mon Monster.
La cattiveria arriva a tal punto da bruciarle la casa dove troveranno la morte padre, madre e sorellina. A quel punto la vendetta di Haruka sarà più tremenda di quella della sposa di Kill Bill.
Violenza, neve, una misteriosa complice bionda con balestra e product placement fondamentale di Canon oltre alle Adidas e alle birre Asahi.
Tratto da un manga. Assolutamente da recuperare.