Sara, violentata dal padre da ragazzina, fugge da casa ed inizia una vita vagabonda in cui sopravvive tra espedienti e prostituzione. Avrà una svolta quando incontra un importante professore universitario che, non rifiutando il corpo gentilmente offerto dalla giovane, ne diventerà il pigmalione pagandole appartamento e studi universitari.
Fattasi una cultura diventerà giornalista d’assalto, non senza problemi, scontrandosi con interessi da non intaccare, fino ad un viaggio alla ricerca di se stessa in Thailandia dove a sua volta diventerà riferimento per una giovane prostituta che tenterà di affrancare da una vita di prostituzione.
Il film è costruito intersecando i due piani temporali (quello, assai più interessante rispetto all’altro, del rapporto controverso di sesso che diventa amore con l’anziano professore interpretato da Simon Yam, e quello del viaggio in Thailandia con tentativo di suicidio annesso) ed è un nuovo sguardo di Herman Yau (storico regista da Hong Kong, frequente ospite del FAR EAST FILM FESTIVAL e presente anche a questa edizione 2015) ai margini dell’intricata situazione politico-sociale della regione ora cinese e al mondo della prostituzione giovanile, accompagnato dalla splendida Charlene Choi che si porta sulle spalle il film, novella Emanuelle in Orient Reportage…
Numerosissimo il product placement con ADIDAS (vero marchio superstar di questa edizione del festival) in bella evidenza con felpe e scarpe, OPEL, BMW e TOYOTA fra le auto, I-PHONE imperante (ma i computer sono VAIO), BUDWEISER e RUM SIERRA fra le bevande, AIR ASIA ad accompagnare il viaggio di Sara e… tanto altro.