Film d’esordio di Carlos Vermut, di cui meritoriamente il Torino Film Festival 2022 propone una personale dei suoi quattro film alla presenza del regista, è Diamond flash film girato con quattro soldi, in parte nell’appartamento di Vermut stesso (che si riconosce per i poster cinematografici…), in parte in un hotel abbandonato.
La mancanza di mezzi si ripercuote naturalmente sulla forma del film con molti (troppi e troppo lunghi) dialoghi tra due personaggi, una struttura non perfettamente costruita e qualche banalizzazione che nei film successivi non ritroveremo.
Esistono però alcuni tratti costanti del regista, la struttura a incastro (scompare la figlia di una donna e questa sospetta del fratello per un passato ambiguo in famiglia poi i due non si vedranno più; una donna che subisce maltrattamenti dal marito dialoga con un’amica e le confessa di amare uno sconosciuto mascherato; all’interno dell’hotel trovano rifugio due donne amanti che custodiscono un segreto; in un locale si incontrano una donna e l’alter ego del regista. Tutti questi episodi si scopriranno concatenati nel finale…), la presenza dei fumetti e del loro mondo (vi è anche un supereroe), i terribili segreti nel passato dei personaggi. E vi sono anche passaggi che fanno capire che il nostro ha già una “visione” cinematografica ben precisa. Tutto il primo episodio di fratello e sorella è girato in maniera eccezionale ed è un pezzo di dramma da camera superlativo, così come l’incontro finale tra una finta poliziotta e la donna maltrattata dal marito carica di tensione in un lunga sequenza con macchina fissa ad inquadrare il terrore della donna legata e minacciata dalla finta poliziotta.
Insomma germi di un autore che scopriremo di grande interesse (e sorprendentemente ancora sconosciuto in Italia) nonostante questo sia un prototipo non ancora collaudato ma comunque un film tutt’altro che ordinario.
Non penso ci sia product placement nel film perché se Ricola, Polaroid, Nintendo e Facebook (brand e social citati o mostrati) avessero partecipato finanziariamente al film non staremmo qui a parlare di un film sottocosto…