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CINEMA
2 Novembre 2011 - 10:53

RNFF 2011

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The Bunny Game
RNFF 2011

THE BUNNY GAME (2010) – Adam Rehmeier

Ravenna Nightmare Film Festival 2011-11-02

Costantemente gli organizzatori del RNFF infilano nella programmazione qualcosa di alieno alla consueta programmazione horror. Qualcosa che si allontana dai codici usuali (ormai rappresentano per i fan dell’horror una sicurezza che rischia di rinchiuderli dentro una gabbia di ovvietà e di “normalità” portandoli a rifiutare altre espressioni artistiche) del cinema di genere. E’ successo lo scorso anno con “A serbian film”, l’anno precedente con “Life and death of a porno gang”. Quest’anno ce n’era particolarmente bisogno visto che è stata questa, al di là del valore dei film, l’edizione con meno sorprese dal punto di vista narrativo e formale.

“The Bunny Game” rappresenta l’eccezione di cui parlavo, l’ufo di quest’anno. Ben lontano dall’essere un film perfetto è comunque un tentativo di sperimentazione e di allontanamento dai canoni consueti non solo del cinema horror ma del cinema narrativo tout court.

La storia racconta semplicemente del rapimento della prostituta interpretata dalla cantante, performer, poetessa, attivista Rodleen Getsic (realmente vittima di un sequestro nella vita reale) da parte di uno psicopatico camionista che la rinchiude nel suo TIR per poterne abusare fisicamente.

Potrebbe sembrare la tipica trama di un torture porn ma in realtà non scorre sangue in questo film, si tratta invece di maltrattamenti psicologici, sessuali e sadomaso (frustate, bondage, soffocamento).

Già dall’inizio in cui la vittima è costretta da un cliente ad un blow job piuttosto rude (deep throat) non simulato ma in primo piano e reale, capiamo che quello che vedremo non sarà qualcosa di stereotipato.

Usando l’estetica del gothic porn (la Getsic potrebbe tranquillamente appartenere alle Suicide Girls di cui ha tutte le caratteristiche: fisico non da fotomodella, piercing, tatuaggi) ripropone un cinema che ricorda per modalità e per il bianco e nero utilizzato il periodo underground americano di Richard Kern, Nick Zedd e del must del genere “Thundercrack” di Curt McDowell. In più utilizza un montaggio sperimentale imparato dalle avanguardie storiche (nell’intervista il regista cita Maya Deren).

Tentativo interessante che non lascia nulla al piacere dello spettatore legato ad una “storia” ma flirta invece con la video arte anche se alla fine il tutto resta un poco irresoluto e non convincente fino in fondo.

Product placement: ci chiediamo quanto saranno contenti alla WESTERN STAR per l’utilizzo di un loro camion come sede di tortura e sequestro…

Stefano Barbacini

The Bunny Game

Regia: Adam Rehmeier
Data di uscita: 01/01/2010

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